Occupazione: segnali positivi dall’Istat
Analizziamo i dati diffusi dall’Istat per comprendere in che direzione sta andando il mercato del lavoro in Italia.
Al contrario di Gennaio 2024, che ha registrato un’inflessione negativa rispetto al numero degli occupati, Febbraio ci regala un leggero aumento dell’occupazione, che cresce dello 0,2%, pari a +41mila unità. Questa riguarda in maggioranza gli uomini con più di 24 anni, assunti presso aziende del settore pubblico e privato. Meno brillanti le notizie riguardo all’occupazione dei giovani da 15 a 24 anni, delle donne, dei lavoratori autonomi e dei dipendenti con contratto a termine. Per loro non si registra un’andamento positivo, piuttosto dei timidi segnali di miglioramento rispetto all’anno precedente.
Ad essere equivalente tra i generi e comune a qualsiasi età è il rapporto di coloro che sono attualmente in cerca di lavoro. L’Istat dichiara un netto aumento, pari al 2,5%, pari a 46mila unità.
Secondo la rilevazione dell’Istat insieme all’occupazione aumenta sensibilmente anche il tasso di disoccupazione totale, che sale al 7,5% (+0,2 punti), insieme a quello giovanile al 22,8% (+0,7 punti).
La categoria dei giovani che non studiano e non lavorano è sempre attenzionata con particolare attenzione, tuttavia i cosiddetti NEET diminuiscono di 65mila unità (-0,5%) a prescindere dal genere e dall’età.
Volendo confrontare i dati registrati nel mese di Febbraio 2024 con quelli dell’anno precedente notiamo che il numero degli occupati sale di oltre 351mila unità – pari all’1,5% – coinvolgendo uomini e donne di tutte le classi di età, tranne quella dei giovanissimi, dai 15 ai 24 anni. Tra loro, infatti, l’occupazione risulta essere in calo.
In linea generale il tasso di occupazione sale in un anno di 0,8 punti percentuali.
Rispetto a febbraio 2023, a scendere è sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -63mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,9%, pari a -239mila).
Per ulteriori informazioni a riguardo consigliamo di consultare il Dossier dell’Istat.
Vuoi saperne di più?