IL #CORAGGIO
DI KOBE BRYANT
Hai mai sentito parlare di “Mamba Mentality”? Si tratta della filosofia di vita basata sull’importanza di tenere a bada la paura e a mente l’obiettivo, che ha accompagnato Kobe Bryant – detto appunto Black Mamba – nel corso di tutta la sua carriera, fino a diventare uno dei più grandi giocatori della storia dell’NBA.
Il cestista statunitense – morto tragicamente a 41 anni per un incidente in elicottero – ci ha insegnato come il coraggio sia una forza necessaria per diventare ciò che si vuole, aiutare il proprio talento a venir fuori e mantenere la fermezza, nonostante gli ostacoli e le sconfitte.
Ecco alcune curiosità sulla sua storia:
? Nato nel 1978 a Philadelphia, dai 6 ai 13 anni gira l’Italia con la famiglia per seguire il padre Joe Bryant, anche lui cestista, che gioca a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia.
? Il 3 novembre 1996, a 18 anni, è il più giovane debuttante nell’NBA. Resta in campo sei minuti e chiude a zero punti. Il suo esordio viene preceduto da un infortunio a un polso e da un problema all’anca, che rallentano la preparazione nel momento di lancio della sua carriera.
? È il più giovane giocatore ad aver segnato 33.000 punti e il quarto miglior realizzatore di sempre in NBA: 81 punti in una sola gara. Ha collezionato cinque titoli NBA e due ori olimpici.
? Black Mamba è l’appellativo che si attribuisce da solo, dopo uno dei periodi più bui della sua vita. La scelta si rifà al film di Tarantino “Kill Bill – Volume 2”, in cui la protagonista Beatrix utilizza il soprannome per associare sé stessa a questo serpente africano, uno dei più letali al mondo.
? In un’intervista dichiara: «Non l’avevo detto a nessuno ma dentro di me ne ero convinto: sì, sarei diventato il giocatore più forte del mondo».
Ricorda: non devi diventare Kobe Bryant, ma essere il Kobe Bryant di te stesso/a.
Trova il coraggio per tirare, anche se alcuni tiri potrebbero fallire!
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